Sono da considerarsi rifiuti sanitari tutti i tessuti ed i liquidi organici umani o animali ed anche tutti quei materiali che sono stati a rischio di contaminazione da sangue umano o sangue animale; tutti i microrganismi e le colture cellulari che potrebbero causare delle infezioni, mettere a rischio di allergia, provocare intossicazioni o essere fonte di danno per l’organismo umano. Ovviamente nessuno di questi elementi, per nessun motivo, può essere scaricato nell’impianto fognario né tanto meno gettato insieme agli altri rifiuti urbani.
Infatti, tutti questi materiali, potenzialmente pericolosi, devono essere separati, posti nei contenitori appropriati che ne garantiscono la sicurezza ed eliminati attraverso le procedure stabilite dalla legge.
Ovviamente, tutto il personale che viene a contatto, utilizza o elimina questi materiali deve essere informata e cosciente dei rischi e dei metodi appropriati per il trattamento e lo smaltimento ed è suo diritto e dovere seguire le procedure stabilite dalla legge.
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Smistamento dei rifiuti
I rifiuti sanitari possono essere classificati in: rifiuti sanitari non pericolosi, rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani, rifiuti sanitari pericolosi a rischio non infettivo, rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo, ed infine, rifiuti sanitari che richiedono particolari modalità di smaltimento.
In base a questa classificazione, i rifiuti devono essere smistati in modo da ridurne la potenziale pericolosità e promuoverne, ove possibile, il recupero ed il riciclaggio o, in alternativa, facilitarne lo smaltimento.
Per tale motivo, tutto il personale della struttura sanitaria deve essere informato, con particolari corsi di formazione, sulla corretta gestione dei rifiuti al fine di ridurre al minimo i rischi.
Dove si buttano i farmaci scaduti?
Infine, trattandosi di rifiuti ospedalieri ci si troverà di fronte alla necessità di smaltire i farmaci scaduti. I farmaci sono dei prodotti chimici di sintesi e riportano sempre sulla confezione una data di scadenza. Nel momento in cui questa data viene superata è bene non utilizzare più quel medicinale per via della pericolosità rappresentata dai principi attivi, ma occorre, bensì, smaltirlo in maniera corretta.
Se venissero semplicemente inviati in discarica insieme alla normale spazzatura potrebbero verificarsi delle emanazioni tossiche pericolose ed essere causa di inquinamento o, peggio ancora, in caso di antibiotici nei rifiuti, favorire la selezione di ceppi di microbi e virus molto pericolosi.
Per questo motivo, i farmaci scaduti, vanno gettati in appositi contenitori che, spesso, si trovano presso le farmacie o nelle isole ecologiche dove vengono eliminati definitivamente attraverso la termodistruzione.