Progettazione verde: perché ogni giardino deve essere pensato a tavolino

Ogni genere di giardino merita di essere pensato a tavolino, di nascere cioè da un’attenta fase di progettazione. Perché? Perché altrimenti c’è il rischio di commettere degli errori che potrebbero compromettere la sua bellezza in modo davvero intenso. Questo vale per i giardini privati ovviamente che devono essere belli, accoglienti per i loro proprietari e per tutti i loro ospiti, eleganti e funzionali. Questo vale però anche per i giardini pubblici e per i parchi verdi, che non hanno un vero e proprio proprietario da soddisfare, bensì un’intera cittadinanza da gestire e da lasciare a bocca aperta per lo stupore, cittadinanza composta da persone adulte e da bambini, da persone disabili, da amanti degli amici a quattro zampe, da coloro che amano all’aria aperta praticare sport e trascorrere giornate attive a contatto con il verde, ma anche da persone che vogliono per vivere in questi spazi il massimo della tranquillità e del silenzio possibili.

Da queste poche considerazioni risulta ovvio che la progettazione verde, nonostante sia necessaria per ogni tipologia di giardino, cambia molto a seconda del giardino che deve essere realizzato. Un giardino pubblico infatti vedrà una progettazione molto più complessa in cui entrano in gioco molti dettagli in più. Nonostante questo sia vero possiamo assicurarvi che i principi di base sono sempre gli stessi. Andiamo a scoprirli insieme:
Il verde deve essere scelto con estrema cura in modo da garantire la sua crescita a quell’esposizione solare, a quelle condizioni climatiche, con quel particolare tipo di terreno. Il verde deve possibilmente essere scelto proprio per questo motivo tra le piante che sono solite sorgere sul territorio, così si ha anche la possibilità di rendere un giardino in armonia con quello che è l’ambiente circostante.
Le piante e i fiori scelti non devono ovviamente essere posizionati a caso, ma devono essere dislocati in modo tale da poter creare vari ambienti in quello spazio verdeggiante da poter sfruttare per varie attività. Possibilmente deve esserci razionalità e armonia, mentre il caos non deve avere la possibilità di entrare.
Devono essere presenti anche arredi, coperture, pavimentazioni, illuminazione, tutti elementi che permettono di dare maggiore eleganza all’ambiente, rendendolo allo stesso tempo anche molto funzionale.

Su questi principi si basa la progettazione verde, una progettazione che nel caso di un giardino privato deve sempre partire da un colloquio con il proprietario. In questo modo si offre la possibilità al proprietario del giardino di far scendere in campo i suoi gusti personali e la sua personalità, uno spazio che nasce per lui e che quindi deve piacere a lui prima di tutto. Un progettista deve saper leggere i desideri del suo cliente e deve aprire un colloquio chiaro in cui per lui sia possibile esprimersi al meglio. E tutto ciò che è capace di leggere, deve poi essere annodato, se ci passate il termine, con tutti i principi di cui vi abbiamo prima parlato.

E questa personalità che fine fa per quanto riguarda i giardini pubblici? Anche in questo caso un colloquio deve essere aperto dal progettista solo che non prenderà in considerazione i desideri esclusivi del proprietario, ma cercherà di andare alla ricerca delle esigenze del target di riferimento, della fascia di popolazione cioè che maggiormente utilizzerà quello spazio. Se c’è un edificio all’interno del parco, sarà ovviamente necessario anche prendere in considerazione il suo stile e sul suo eventuale valore storico.

Molti elementi entrano in gioco insomma nella progettazione verde, e così è necessario che il progettista sia davvero di alto livello, come quelli messi a disposizione dall’Atelier Dimensione Verde. Questa ditta con base in Toscana riesce a garantirvi giardini e parchi pubblici e privati chiavi in mano, pensati per rispondere ad ogni possibile esigenza, sempre belli, eleganti, affascinanti, sempre unici perché il team che lavora alle spalle dell’atelier si caratterizza per competenza ma anche creatività.